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🔍 Cos'è la terapia cognitivo comportamentale?  La terapia cognitivo comportamentale nasce da un'intuizione di Aaron T. Beck ,ricercatore universitario in Psichiatria presso l'Università della Pennsylvania, agli inizi degli anni sessanta. Aaron T. Beck in quegli anni inizia a osservare alcune ricorrenze nei pazienti in cura per depressione, e contribuisce allo sviluppo di questo approccio che verrà poi ampliato ed applicato con successo a molti disturbi psicologici come ansia, panico, disturbi ossessivi, disturbi alimentari, fobie, disturbi di personalità, dipendenze e molto altro.  La terapia cognitivo comportamentale è orientata al presente!  Tuttavia   non sottovaluta l'importanza del passato, della nostra infanzia e delle esperienze di vita, ridando loro un significato utile a comprendere in che modo tutto questo condiziona le nostre scelte, lo strutturarsi della nostra personalità ed il modo in cui reagiamo agli eventi esterni (ciò che ci accade) e interni (ciò ch

COS'E' L'ANSIA DA SEPARAZIONE NEGLI ADULTI?

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 COS'E' L'ANSIA DA SEPARAZIONE NEGLI ADULTI? Il disturbo d' ansia da separazione è uno dei disturbi d' ansia infantili più comuni e si manifestata con un' eccessiva preoccupazione e persino paura della separazione reale o anticipata da una figura di attaccamento, che di solito nel bambino è il genitore o colui che se ne prende cura (caregiver). Sebbene l'ansia da separazione sia un fenomeno normale nell'infanzia e nell'adolescenza, quando è presente un disturbo, questa si manifesta con un'intensità inappropriata all'età ed al contesto. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ha esteso questa diagnosi anche all'età adulta.  L' ansia da separazione in età adulta comporta gravi implicazioni nella qualità della vita ed in diverse aree, tra cui il lavoro , le interazioni sociali e le relazioni intime e può portare a provare eccessiva preoccupazione , disturbi del sonno , eccessivo disagio   sociale , scarso rendimento

EVITAMENTO COGNITIVO, COMPORTAMENTALE ED EMOTIVO: QUANDO ASSUME UN RUOLO PROBLEMATICO NELLA NOSTRA VITA E PERCHE'?!

Evitare situazioni che generano sofferenza in alcuni casi può essere utile e funzionale al nostro benessere fisico e mentale e può tenerci al riparo da situazioni scomode o dolorose.  Tuttavia, in alcuni casi, la tendenza ad evitare potrebbe diventare una costante nella nostra vita fino a determinare un paradosso per il quale l'evitamento stesso finisce per limitare il nostro benessere e la nostra capacità di sperimentare e fare esperienze che siano per noi positive. Evitare non farà' altro che renderci protagonisti passivi della nostra vita, così da farci credere sempre più fermamente che le cose cambieranno col tempo, senza che da parte nostra sia richiesto alcun sforzo e così potremmo accorgerci che per lungo tempo abbiamo procrastinato e siamo rimasti in una zona che apparentemente ci rendeva l'idea di essere al sicuro, al riparo dai nostri timori ma che in realtà con il tempo si rileverà essere la nostra stessa trappola! Questa modalità può riproporsi in ogni sfera del

STRESS LAVORO CORRELATO E WORK PERFORMANCE:

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La qualità delle nostre interazioni ha sempre delle conseguenze sulla nostra vita, che si tratti di familiari, amicizie, conoscenti o un passante incontrato per caso nel nostro cammino. Interazioni sociali di qualità possono allietare le nostre giornate o farci sentire il peso di un macigno addosso a noi. Pensiamo alle interazioni sul posto di lavoro dove passiamo gran parte del nostro tempo. Ci potremmo ritrovare ad avere a che fare con datori di lavoro dispotici, colleghi indisponenti e senza scrupoli, pronti a colpirci non appena ci troveremo in difficoltà. Questo potrebbe accadere perché entrano in gioco dinamiche relazionali di potere, rango ed in alcuni casi alcuni dei nostri tratti di personalità finiscono per diventare dominanti su altri, influenzando il nostro comportamento nei confronti di chi ci è intorno. Pensiamo ad un collega particolarmente ligio al dovere ed estremamente scrupoloso al punto da non tollerare la più piccola imperfezione, oppure potremmo pensare al nostro